Caivano
CAIVANO, finite le vacanze, torna in auge Jeeg Robot (alias Gaetano Ponticelli)
CAIVANO – Nemmeno il tempo di ritornare dalle vacanze, che sul profilo del consigliere comunale Gaetano Ponticelli appare un post dove si pubblicizza il servizio di disinfestazione autorizzato e messo su da quell’amministrazione che lui tanto critica. Tanto è vero che alla vista di quel post alcuni cittadini caivanesi hanno esclamato: “E’ tornato a fare il Jeeg Robot d’acciaio” proprio per sottolineare la mania di protagonismo tanto cara al consigliere caivanese. Ma Jeeg Robot, prima di pubblicare quel post, ci deve spiegare il nesso tra un servizio di disinfestazione e il ruolo di un consigliere comunale, perché proprio, oltre al mero protagonismo, non si riesce a capire il motivo di cotanta informazione.
Un consigliere che si promuove alla stregua di un supereroe che non si presenta al Consiglio Comunale. Fa il Jeeg Robot sui social e poi mantiene in ostaggio una cittadina intera con il suo comportamento ostruzionistico dettato da quel famoso monito lanciato all’indirizzo del primo cittadino che si rifiutò di accogliere le sue segnalazioni inerenti l’assessore e il dirigente alle Politiche sociali. Un Jeeg Robot che non si presenta in Consiglio Comunale perché dice che la TARI aumenterà e poi si dimostra ampiamente che non aumenterà. Un Jeeg Robot che, rinsavito, dice: “Allora se non aumenta la TARI, le tariffe le deve approvare la giunta”. Quando poi anche le pietre e i neonati hanno saputo che in Consiglio si devono approvare solo il numero di rate che i cittadini devono pagare, visto che l’importo è lo stesso dello scorso anno. E quanto più tempo passa, quindi quanto più Jeeg Robot non si presenta al Consiglio comunale, più si abbassa il numero di rate e alla fine i cittadini caivanesi saranno costretti a pagare la TARI in un’unica soluzione e questo grazie alla politica da “supereroe” intentata da Jeeg Robot. Ma forse tutto questo Jeeg Robot manco lo sa. Perché se lo sapesse, vuoi vedere che un “supereroe” come lui non si prodigasse affinché i cittadini caivanesi non avessero la peggio?
Ma Jeeg Robot non va manco più al Comune, dice che gli assessori non sono all’altezza e per questo vuole assessori e dirigenti di sua fiducia e avverte il sindaco che se non fa quello che dice lui, farà il possibile per mandarlo a casa e molto probabilmente ci riuscirà. Ma contestualmente cosa fa? Si accolla meriti che non sono suoi e attraverso il suo profilo pubblicizza una serie di interventi facendo credere all’opinione pubblica che se Caivano offre dei servizi è soprattutto merito suo. Un supereroe che non si rende conto che le cose che lui pubblicizza su Facebook, in realtà le ha fatte quell’amministrazione che lui tanto critica, sono indirizzi partiti da quella giunta da lui tanto bistrattata, sono decisioni prese da quel sindaco da lui tanto osteggiato. Ma il Jeeg Robot dei noatri è fatto così, le cose buone fatte a Caivano si fanno grazie alla sua eroicità, mentre quelle sbagliate vengono fatte per colpa del sindaco. Magari Jeeg Robot, quando è stato creato, non è stato programmato per poter redigere un documento o parlare in italiano correttamente e in maniera fluida in pubblico, ma tutto il resto Jeeg Robot lo esprime in maniera innata. Il suo unico pensiero è che a Caivano devono capire che quanto di buono viene fatto è merito suo. Questo è Jeeg Robot in salsa caivanese.
Una cosa è certa, Jeeg Robot sarà anche fondamentale per sciogliere il Consiglio comunale a Caivano, ma una volta sfiduciato Monopoli, il robot d’acciaio sarà solo da rottamare perché il centro sinistra e tutti quelli che stanno lavorando ad una scesa di Mimmo Semplice in campo, partiranno da un dato certo, quello di fare ammenda di tutto quello che riguarda Jeeg Robot e l’ambiente che lo circonda e di fare fortemente a meno della sua candidatura. Monopoli dal canto suo ha già fatto sapere di ricandidarsi dopo una sua eventuale sfiducia e di conseguenza, visti i precedenti, farà di sicuro a meno di Jeeg Robot. In poche parole di un robot, seppur d’acciaio, ma usurato dal forte personalismo sterile, nessuno sa che farsene e molto probabilmente dopo questa consiliatura, sarà solo un robot “supereroe” da rottamare.
Caivano
De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”
NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.
Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.
Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.
Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.
Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.
Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.
Caivano
CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.
CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.
Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.
A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.
Caivano
Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco
12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.
Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.
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